giovedì 31 marzo 2011

L'Angelus (1857–1859) - Jean-François Millet - L'Angélus - The Angelus - Abendgebet - Musée d'Orsay, Parigi - Dalì: El mito trágico del Ángelus de Millet



Jean-François Millet,
L'Angelus (1857–1859),
olio su tela, 53.3 × 66 cm
Musée d'Orsay, Parigi


L'Angelus è un dipinto olio su tela realizzato dal pittore francese Jean-François Millet (Gréville-Hague, 4 ottobre 1814 – Barbizon, 20 gennaio 1875); È conservato al Musée d'Orsay di Parigi.
Jean-François Millet, nacque in Francia, vicino a Cherbourg, da genitori contadini.
Si identificò con le persone semplici, con coloro che lavorano tutta la vita per guadagnare il loro pane.
Inizialmente indirizzato al ritratto, si dedicò progressivamente a temi di vita contadina, soprattutto dopo essersi trasferito a Barbizon nel 1849, un piccolo villaggio vicino a Parigi nei pressi della foresta di Fontainebleau: le sue opere si collocano a metà strada tra il naturalismo e il realismo: i protagonisti dei suoi dipinti, contadini o persone delle classi più umili, sono ritratti con una grande dignità e forza d'animo.
A Barbizon Millet si unì a Rousseau, Corot, e Daubigny, avviando una scuola per artisti.
Per capire la pittura dell'Angelus abbiamo bisogno di conoscere qualcosa circa l'origine del titolo.
L'Angelus è una preghiera cattolica in ricordo del mistero dell'Incarnazione; tale devozione viene recitata tre volte al giorno, alle 6 di mattina, a mezzogiorno ed alle 6 di sera e in tali orari una campana, detta campana dell'Angelus, viene fatta suonare.
Quando suonava la campana della Chiesa, la gente si fermava dal lavoro e pronunciava una preghiera.
Nel dipinto è presente una coppia di contadini, marito e moglie, che dopo aver sentito il suono della campana  di una Chiesa in lontananza, interrompono il loro lavoro.
I due contadini sono mostrati in un atteggiamento di devozione mentre sono intenti nella preghiera.

Nell'Angelus, Millet ha utilizzato pennellate più libere e una tavolozza più leggera, che raffigura con maestria l'impotenza, l'agitazione e l'angoscia di un uomo e di una donna che con fervore desiderano e pregano per un buon raccolto.
Le implicazioni sociali (e socialiste) di questo e di altri dipinti di Millet ha influenzato artisti come Vincent Van Gogh e Seurat.

L'Angelus ha anche affascinato surrealisti famosi come Salvador Dalì, che fu spinto a scrivere un' analisi di questa pittura, "il mito tragico dell'Angelus di Millet". Dali credeva che la coppia nel dipinto stesse pregando sul cadavere del loro bambino sepolto, piuttosto che per l'Angelus.
L'analisi a raggi X della tela successivamente confermò i sospetti di Dali, dimostrando che l'Angelus contiene una forma geometrica, su cui Millet ha dipito sopra, che assomiglia significativamente ad una bara.Dalí definì l’“Angelus” di Jean-François Millet: “l’opera pittorica più inquietante, più enigmatica, più densa, più ricca di pensieri inconsci che sia mai esistita”.

Millet, che soprattutto da giovane ha sperimentato la povertà e l'indigenza, ha venduto L'Angelus per appena $ 100; 15 anni dopo la sua morte il dipinto è stato ceduto per ben $ 150.000!
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